Non è uno qualunque Politano: per il Napoli e per l’Italia. È l’esterno tattico di Conte che, per lui, ha disegnato l’anno scorso il doppio ruolo di ala del 4-3-3 offensivo e di esterno del 5-3-2 difensivo. Politano è anche il laterale destro che equilibra la nuova Italia di Gattuso con doppio centravanti. Contro l’Estonia al debutto ha giocato laterale destro del 4-2-4. Nella seconda con Israele è stato confermato nel 4-4-2 di partenza, diventato in corsa 4-1-3-2: Locatelli davanti alla difesa e una linea di tre mediani per coprire il campo in larghezza. Politano era quello di destra. Si potrebbe definire in gergo classico “ala tornante”: una delle migliori interpretazioni è stata quella di Callejon nel Napoli di Sarri, ora Saelemaekers sta studiando da. Uno come Politano è raro.
Tutto questo discorso per spiegare che il suo infortunio obbligherà il ct, se il 4-1-3-2 sarà confermato, a studiare una nuova mossa tattica fin dall’allenamento di oggi a Coverciano, primo giorno di ritiro per gli azzurri. Doppio impegno, ancora Estonia (l’11 a Tallinn) e Israele (il 14 Udine), le gare di ritorno di settembre. L’obbligo di centrare sei punti per non farsi sfuggire almeno i playoff. Senza dimenticare che l’11, alle 18 però, si gioca Norvegia-Israele: l’ultima, minima, speranza, che succeda qualcosa per riaprire la classifica. Sarà meglio non sperarci troppo.